Sarajevo: fratellanza senza confini
La facciata della storica e gloriosa biblioteca di Sarajevo, la Vijecnica, dove oggi ha sede il municipio della capitale bosniaca si è tinta (illuminata) con i colori della bandiera italiana; un gesto di grande solidarietà offerto da un popolo che visse la tragedia di una terribile guerra: conflitto disumano che io condivisi con la popolazione bosniaca in veste di operatore umanitario in prima linea. Vivo è il mio ricordo del compianto direttore della biblioteca, in seguito divenuto il "Sindaco Eroe" di Sarajevo durante l'assedio, infine console della Bosnia in Italia: Muhamed Kresevljakovic; il caro amico politico-diplomatico venne personalmente, nel mese di ottobre del 1995, a consegnare all'associazione umanitaria che presiedo un prestigioso riconoscimento per il lavoro svolto dalla "Prohumanity" nei sanguinosi anni della belligeranza.
La Bosnia ed Erzegovina non ha dimenticato il sostanzioso impegno umanitario non-violento di tutti i coraggiosi volontari italiani durante il conflitto e lo ha dimostrato con i meravigliosi colori della fratellanza senza confini; il popolo bosniaco è consapevole che siamo noi oggi a combattere una guerra impari contro il "Coronavirus".
Alcuni amici mi hanno inviato dai Balcani la foto con la dedica alla "Prohumanity".
Grazie a te Bosnia... spero di rivederti presto!