In Bosnia ed Erzegovina, nella zona di Bihac -territorio che fu martoriato da una terribile guerra tra il 1991 e il 1995-, sono accampati migliaia di migranti e di profughi provenienti prevalentemente dal Pakistan, dall’Afghanistan, dal Bangladesh, dalla Siria e dall'Iran. Sono in maggioranza giovani uomini ma ci sono anche donne e bambini; hanno percorso la lunga e pericolosa 'rotta balcanica' riuscendo ad attraversare numerosi confini per arrivare in Europa ma, ahimè, da mesi sono bloccati al confine con la Croazia. Molti di essi vivono in condizioni disumane: privi di cibo quotidiano, senza un vero riparo dalle intemperie, in balia alla pandemia e ad altre malattie.
Hanno rimosso il loro passato per non soffrire di più. Non hanno un presente; il loro futuro è sospeso... interrotto. Non hanno più nulla; la loro dignità è svanita... i loro sogni dissolti nel fango.
A tutti loro offro la mia personale solidarietà nonché una ''Preghiera Universale''.
"AUTORITRATTO DELL'ARTISTA"
Vi è un tempo per accomodarsi su una seduta di una 'stazione onirica'; periodo durante il quale si aspetta, si ripercorre mentalmente il proprio passato, si riflette, si medita intensamente, ci si immerge negli abissi del proprio interiore... un tempo lungo, impegnativo e spesso doloroso.
Un tempo che varca il tempo.
Dalla 'stazione onirica' i treni non partono e non giungono; i binari sono chimere; tutto è avvolto da un inquietante silenzio... le sedute al buio, i lampioni privi di energia. Un luogo necessario per trovare la 'consapevolezza esistenziale' ma dal quale è consigliabile fuggire nel momento stesso in cui il nostro interiore s'illumina nuovamente.
Vi è un tempo per alzarsi dalla seduta.
Un tempo per lavarsi, sbarbarsi, profumarsi, rimettersi in forma, per indossare il vestito migliore... per camminare speditamente verso una nuova meta, una nuova esistenza, una nuova dimensione, un nuovo colore, un nuovo amore; un tempo per sorridere nuovamente alla vita.
Vi è un tempo per abbandonare la 'stazione onirica' con il dovere imprescindibile di non tornarci mai più.
"INTERROTTI SOFFERENTI DEL TEMPO"
SCULTURA POLIMATERICA CON FILO SPINATO