Colori nuovi che dipingono l'albero della vita eterna
Per la prima volta posto delle parole non mie bensì scritte dalla più 'grande' Poetessa e Aforista del '900.
Conobbi Alda, giovanissimo, allo storico caffè "Chimera" ai Navigli di Milano; la rividi a Busca il 4 maggio 2008, ormai affermata e conosciuta, ospite al Castello di Roccolo. Ricordo il suo sguardo regale, ammaliante, disarmante e, ahimè, sofferente. Un anno e mezzo dopo l'evento cuneese, Alda Merini lascio la terra in punta di piedi dopo una vita assai travagliata... diretta verso i suoi sognati 'colori nuovi che dipingono l'albero della vita eterna'.
Amare è...
Io non ho bisogno di denaro.
Ho bisogno di sentimenti,
di parole, di parole scelte sapientemente,
di fiori detti pensieri,
di rose dette presenze,
di sogni che abitino gli alberi,
di canzoni che facciano danzare le statue,
di stelle che mormorino all’orecchio degli amanti.
Ho bisogno di poesia,
questa magia che brucia la pesantezza delle parole,
che risveglia le emozioni e dà colori nuovi.
La mia poesia è alacre come il fuoco,
trascorre tra le mie dita come un rosario.
Non prego perché sono un poeta della sventura
che tace, a volte, le doglie di un parto dentro le ore.
Sono il poeta che grida e che gioca con le sue grida,
sono il poeta che canta e non trova parole,
sono la paglia arida sopra cui batte il suono,
sono la ninnanànna che fa piangere i figli,
sono la vanagloria che si lascia cadere,
il manto di metallo di una lunga preghiera
del passato cordoglio che non vede la luce.
Meravigliosa canzone a lei dedicata dal maestro Roberto Vecchioni: